Il dito a martello si manifesta con una deformazione dell'estremità del dito verso l'alto; il dito ad artiglio è caratterizzato da un'iperestensione della prima falange che comporta una flessione delle altre due falangi. Queste due deformazioni si incontrano spesso in associazione con altre anomalie del piede, come l’alluce valgo o il piede cavo. Il dito a martello è più frequente del dito ad artiglio.

Una predisposizione famigliare associata a cattive abitudini come l’uso di calzature inadeguate favorisce lo sviluppo di un dito a martello o ad artiglio.

  • scarpe troppo strette e con tacchi alti in associazione ad una predisposizione
  • alcune malattie neurologiche come le paralisi spastiche possono comportare la deformazione del piede (piede cavo)
  • lesioni muscolari o dei nervi della gamba o del piede
  • malattie infiammatorie del piede come l’artrite reumatoide

I sintomi si presentano inizialmente come un problema estetico successivamente iniziano i dolori a livello del dito interessato in zone di pressione che possono infiammarsi.

Quando la deformazione del dito esiste da tempo, si può verificare una lussazione con perdita di funzione. La diagnosi di dito a martello o ad artiglio si pone senza difficoltà da uno specialista ortopedico, senza ricorrere a particolari esami complementari. Lo specialista dovrà tuttavia esaminare il piede con cura per individuare eventuali zone di pressione. Una radiografia del piede gli permetterà di apprezzare la posizione esatta delle superfici articolari e valutare eventuali deformazione articolari.

Opzioni terapeutiche

Trattamento conservativo (senza chirurgia) normalmente, la presa in carico del paziente comincia con un trattamento conservativo.

Si inizia con la correzione delle deformita preesistenti con plantari che possano scaricare i punti di pressione. Poiché quest'ultimo non è sempre efficace, il ricorso alla chirurgia diventa a volte inevitabile. L'intervento chirurgico permette di curare la deformità e prevenire le recidive che sono comunque possibili indipendentemente dalla tecnica. Molte tecniche chirurgiche, infatti, possono essere utilizzate. Il concetto di base di tutti questi interventi consiste nel correggere l'asse del dito con delle artrodesi e dei bilanciamenti dei tendini flessori ed estensori. Dopo l'intervento chirurgico, il dito è generalmente immobilizzato per un periodo di 4 settimane. Molto spesso questa correzione si associa alla correzione dell’alluce valgo.